Qualcuno storcerà forse il naso leggendo la descrizione di questo intervento da me recentemente effettuato, in quanto l’argomento esula un po’ dal mondo delle radio e dell’elettronica valvolare per sconfinare nel mondo della riproduzione audio digitale; tuttavia, sebbene richieda uno sforzo maggiore rispetto ai circuiti estremamente più semplici e ripetitivi delle nostre vecchie radio, l’argomento risulterà certamente non meno interessante; tutto ciò senza contare che l’apparecchio oggetto delle attenzioni può considerarsi ormai vintage.
Il dispositivo in esame è un lettore CD mod. HD500 della Harman-Kardon, ditta leader nel campo dell’alta fedeltà nota per l’altissima qualità dei suoi prodotti; il pezzo mi era stato regalato anni addietro da un amico audiofilo, che lo aveva dismesso in quanto non più funzionante: dopo essere stato portato in riparazione gli era stato diagnosticato l’esaurimento del diodo laser e quindi l’impossibilità della riparazione.
Essendomi ricapitato per le mani durante una sessione di riordino del laboratorio, decisi di verificarne il difetto: il primo problema riscontrato era che non riconosceva il disco, non accennando neppure la fase di inizializzazione. In pratica era come chiudere il cassetto senza avere inserito il CD. Questo era dovuto al fatto che il fermo magnetico che blocca il disco sul piatto del motore “spindle” (quello che lo fa girare), non scendeva dopo la chiusura del cassetto. Tale meccanismo è azionato dallo stesso motore che apre e chiude il cassetto, una volta chiuso il medesimo, il motore spingeva il fermo sul CD: l’allentamento di una cinghia consentiva al cassetto di chiudere ma non riusciva ad imporre la forza necessaria per compiere il passo successivo. Sostituita la cinghietta in gomma e lubrificato il meccanismo, questo problema era risolto.
Pensando di aver riparato il lettore, riprovai ad inserire il disco: con mia delusione vidi che adesso lo inizializzava e non appariva più il messaggio di errore ma comunque il sistema si fermava poco dopo, dando un messaggio di errore diverso.
Ora inoltre il disco iniziava la sua rotazione, ma si fermava poco dopo.
Le due schede di cui è munito il lettore hanno diversi test-point per permettere la lettura dei segnali sull’oscilloscopio per le verifiche di funzionamento e i vari allineamenti da effettuare. Una di queste riportava il diagramma ad occhio, ossia i dati in uscita dal pick-up ottico: ebbene nei primi istanti di inserimento del disco, quando viene letta la traccia più interna del disco, erano presenti segnali su tale test-point, segno che il laser era attivo. Inoltre era anche visibile la luce rossa sulla lente, sintomo che l’emissione era presente.
Un altro test-point era quello del segnale di clock, da tarare a 4.322MHz (secondo il manuale di servizio) regolando il nucleo di una bobina. Nell’immagine a lato si può verificare la lettura della frequenza (corretta) su un frequency counter.
Osservando la rotazione del disco inoltre notai che girava in senso antiorario, mentre a me risultava che la direzione corretta era in senso orario. Iniziai allora ad indirizzarmi verso il motore e il circuito di pilotaggio: il motore (in corrente continua), se veniva alimentato esternamente a 1,5 volt girava perfettamente in entrambi i sensi, iniziai allora a controllare il circuito di pilotaggio: il motore mantiene la velocità lineare costante, pertanto la velocità angolare decresce durante la lettura (che ricordiamo viene svolta del centro verso la periferia del disco) a partire dai 500 rpm. Per fare questo la logica di controllo varia il segnale di alimentazione del motore (con un sistema in retroazione per mantenere i dati letti sincroni col segnale del clock), il segnale risultante è un’onda quadra in cui la semionda positiva è tanto più ampia rispetto alla negativa quanto maggiore è la coppia richiesta: se si cerca di frenare leggermente il disco con un dito, il sistema riesce a compensare l’attrito aumentando la coppia per mantenere la velocità costante, sull’oscilloscopio si vede crescere l’ampiezza della semionda negativa, viceversa, quando il motore deve frenare, ad esempio passando dalle tracce iniziali a quelle finali poste verso l’esterno del disco, la semionda negativa cresce a scapito della positiva così che il valore medio della tensione decresce, frenando così il motore. Questo tipo di azionamento può essere anche percepito uditivamente, in quanto il motore emette un sibilo, che varia al variare dell’onda quadra che lo pilota.
Nella seguente immagine si vede il segnale di pilotaggio ai capi del motore (l’onda è smussata in quanto filtrata dal motore stesso).
Lo stadio pilota del motore è un comparatore, seguito da un push-pull la cui uscita va direttamente al motore: testando il funzionamento dello stadio, ho trovato una resistenza interrotta: si trattava di una resistenza posta sul collettore del transistor superiore, del valore di 4,7 Ohm, messa a protezione del transistor stesso. Evidentemente il motore girava al contrario in quanto riceveva la sola alimentazione negativa.
Sostituita, il motore ha ripreso a girare correttamente e il CD player ha ripreso vita con mia grande soddisfazione.
Ho deciso di non procedere all’allineamento del sistema (focus, tracking, ecc.) in quanto decisamente laborioso, anche considerando che il lettore funziona comunque sufficientemente bene anche con dischi sporchi o graffiati.